domenica 23 marzo 2008

NELL'AUGURARVI BUONA PASQUA............

PER TUTTI MA SOPRATTUTTO PER ULTIMO!

Andare in bici è un modo per sentirsi più vicini alla natura e a se stessi.Ci si stanca molto, si suda tanto che gli occhi di chi ti guarda sembri quasi disgustoso eppure quel sudore è espressione di valori profondi che aiutano a vivere e soprattutto a vivere bene.Andare in bicicletta è bello sempre, sul piano, in discesa o in salita che sia, nel sole come sotto la pioggia; è tra le montagne però che si avverte più forte il piacere di pedalare, è su per la salita che la fatica si fa più dura, per tutti, per chi è in fuga e per chi insegue, tutti prima o poi gonfiano al massimo i polmoni e portano il cuore al limite delle sue capacità.
Quando vai in salita è bello stare davanti e guidare la fila:
si incomincia piano, che gli altri quasi non comprendono le tue intenzioni, ci si alza dal sellino e ci si siede più volte che si può, ma senza esagerare con la velocità,basta tenerli tutti in fila; così comincerai a sentire il loro silenzio, qualcuno molla, i più allenati si attaccano alla ruota, uno coraggioso prova a salutarti con un altro ritmo e magari con un rapporto più lungo; in questo momento bisogna avere testa più che gambe, bisogna casomai anche lasciarlo andare senza credere che il lasciarsi superare, in quello come in ogni altro momento della propria vita, sia un'umiliazione. Si procede con il proprio passo e se cuore e polmoni ti aiutano,tornante dopo tornante ti rifai sotto,lo affianchi e via, saltando sui pedali con un ritmo che deve ricordarti un ballo allegro e leggero; lui ti prende la ruota, poi combia il rapporto, vuol dire che è in difficoltà, ti farà sentire il suo respiro affannoso e poi........e poi oltre al canto degli uccelli a al vento tra gli alberi,sentirai solo il tuo respiro.
E' fatta lui non c'è più alla tua ruota, ce l'hai messa tutta per lasciarlo ma non era questo ciò che in realtà desideravi! La fatica di chi va in salita è mossa da sensazioni molto persnali, in salita avverti meglio il contatto diretto con la natura, in montagna senti veramente che senza gli alberi che ti circondano non potresti pedalare e nemmeno vivere, senza quella fontana fresca su in cima non potresti tornare a casa; chi spinge forte in salita lo fa per restare solo, solo con se stesso, per sentire forte il proprio battito ed il respiro affannoso che lo sorregge; sembra strano che si faccia così tanta fatica al solo scopo di starsene un pò da soli è perchè forse si sa che non ci si sentirà realmente soli, bensì con il migliore dei propri compagni.
Ma chi sta dietro, che fa nel frattempo?
La stessa cosa, cerca di lasciare il suo diretto avversario per starsene un pò a faticare tutto solo,
lui si scorderà di chi è davanti e si sentirà ugualmente forte, perchè è la situazione che lo soddisfa
è di sentirsi al limite che lo fa stare bene e nel silenzio della montagna questa è una sensazione che si avverte più forte.
E l'ultimo come se la passa?
Quando è toccato a me essere ULTIMO su per la salita mi guardavo indietro di tanto in tanto ed immaginavo che prima o poi avrei visto qualcuno sbucare da un tornante, pensavo di dover lottarte con qualcuno che stava per raggiungermi, passavano i chilometri, soffrivo ed infine ce la facevo a restare da solo, anch'io ero soddisfatto, quasi come quello che saltando sui pedali ci aveva mollati tutti.
Non è difficile andar forte in salita, basta avere un po di calma ed un cuore grande così!

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