lunedì 26 gennaio 2009

FORZA MICHELE


ECCO IL PRIMO TEST: LA PRIMA RAMPA DELLA STELLA.


SUL PAGLIARO RICOMINCIA A PIOVERE.

VALLONE FRASSINETO.


FORZA MICHELE ANCHE QUESTA E' FATTA.

Domenica bizzarra. Alle 7:30 ora dell'appuntamento piove ancora costantemente quindi oggi non si va a fare "legna". Ore 8:20 il tempo sembra schiarirsi quindi mi preparo e quando sono sul punto di partire ecco la chiamata di DON MIKE, proprio lui l'imperterrito DON MIKE ed eccoci pronti per salpare l'ancora in questo mare di pozzanghere.
Il primo test è molto impegnativo (saliamo per la Stella) e DON MIKE si difende alla grande sulle prime rampe spaccagammbe, chiaramente al grido di "FORZA MICHELE". Arrivati sul Pagliaro ci sorprende la pioggia (che non dura molto) ma noi continuiamo sulla nostra strada verso il Santissimo, quindi una discesa nel vallone di Frassineto "che è sempre uno spettacolo" per poi risalite qualche altra rampa che ci porta verso il ritorno giù per la Covella dove ci sorprende di nuovo la pioggia che questa volta ci accompagnia fino a casa.
Direi proprio che non c'è stato niente di meglio dell'acqua piovuita dal cielo per battezzare questo ritorno del mitico DON MIKE che si difende alla grande (aspettate di vederlo domenica prossima sui muri della Monna, poi concorderete con me) mostrando la sua tenacia e la sua passione per questa attività.
P.S. PIRATA ORA ASPETTIAMO TE.

domenica 18 gennaio 2009

BUONA VISIONE

CROCE SULLA STRADA PER PIZZO SAN MICHELE





ABBANDONATI I PIANORI SI CONTINUA A SALIRE.



EX ULTIMO CON LE SUE VISIONI.


ATTENZIONE!!! SI SCIVOLA DI BRUTTO.




E ADESSO ECCO LA NEBBIA.

IN FILA INDIANA.


CHE FACCIA RAGAZZI!!!! MA SIAMO QUASI PER SCOLLINARE.


ECCO FATTO ORA INIZIA LA DISCESA.

MOMENTI DI RELAX A CARPEGNA.

SORGENTE DI ACQUA PER "BIRRA".

SCOLLINAMENTO MADONNA DEL VALLONE.

ATTENZIONE!!! LUI ALLA SBARRA.

Stamattina siamo partiti in 5, ed anche questa domenica abbiamo portato a termine un bel percorso, anche questo a mio dire da archiviare tra i più belli e da ripetere sicuramente con l'aggiunta di un ritorno verso casa più alla "montanaro".
Possimao dire di aver incontrato diversi tipi di terreno durante quest'uscita, dall'asfalto iniziale percorso fino a Settefichi, allo sterraro stile cross country per giungere a San Michele di mezzo e poi fin sopra i pianori, un pò di ciclocross (diciamo la verità solo pochi tratti non erano pedalabili) nel punto dove abbiamo scollinato, foglie e tronchi a volontà come (si vede nelle foto) nel castagneto prima di sbucare alle spalle della croce sulla strada che sale verso Pizzo San Michele ed infine l'insidiosa discesa sulle taglienti pietre, contornate sempre da foglie bagnate che ci riporta sull'asfalto a Carpegna. Un percorso veramente da MTB.
Ho pensato di intitolare questo post: BUONA VISIONE; perchè guardando e riguardando le foto scattate sono rimasto estremamente contento del nostro lavoro svolto oggi e della grande passione che ci accomuna permettendoci di creare tutto questo, mettedolo a disposizione di chiunque voglia vederlo. Non credo ci sia molto da dire su questo percorso (le foto parlano da sole) penso sia d'obbligo farlo per recepire al meglio le sensazioni che trasmette, quindi auguro una buona visione a tutti i visitatori di questo bolg.
P.S. Visto che per domenica 25 e stato proposto un giro su strada ( Santa Cristina), per domenica 1 Febbraio il percorso sarà: SIETI.


















martedì 13 gennaio 2009

IL RITORNO DI LUI




Eccolo dilettarsi nell'arte della fotografia.

SNAKE ci saluta: speriamo solo per questa domenica.

MTB o mercato del pesce?

Dopo fest, festin e mal tiemp e ovviamente qualche chilo in più eccoci per la prima uscita del 2009 con le ruote grasse. ATTENZIONE oggi arriva LUI: e mo chi lo ferma?
Dato che è la prima del nuovo anno abbiamo optato per un percorso, come dire: COVELLA; ho detto tutto.
Partiamo da Baronissi per incontrare FIRE ed un LUI più scalpitante del solito a Fisciano e ci sciroppiamo la Covella ma non contenti scendiamo sotto la Madonna del Vallone per poi pedalarci anche la salita dal vallone che ci riporta a Calvanico e dopo un po di "vicarielli" il classico caffè al bar ed una foto d'obbligo ai copriscarpe di SNAKE ( un misto tra scarponi da sci e stivali da pescheria) entriamo finalmente nello sterrato di Piè d'Eco per risalire Frassineto, quindi il Santissimo dove incontriamo Nappo (che stamattina ci ha dato buca) con altri amici, per poi ritornare su sterrato dove incontriamo FIRE Junior ed un suo amico che ci fanno compagnia fino alla fontana di Mastro Campo.
Dopo una breve sosta alla fontana scendiamo nel vallone per risalire il "muntirinto" fino al bivio per Gaiano dove FIRE e LUI ci salutano scendendo appunto per Gaiano e noi altri andiamo fin sopra la "tavola del pagliaro" per poi scendere da Fusara.
Nella discesa incontriamo il mitico PIRATA che sale a piedi munito di fiscietto per richiamare il suo cane Stella che a furia di correre sta consumando la montagna.
Bella uscita anche se a mio parere abbiamo fatto un pò troppo asfalto.
Speriamo che SNAKE continui ad essere dei nostri fino alla fine della stagione delle ruote grasse anche se quest'anno a detta sua: la mtb "nun se scenn proprio".
Per quanto riguarda LUI già farneticava qualcosa sull'inizio del mese dei Santuari in anticipo; mi sa proprio che ci lascerà prima del solito per i suio allenamenti da marziano.
Ma a proposito domenica l'avete visto? LUI SEI UN MOSTRO.
Ci sentiamo in settimana per proporre il percorso per domenica 18.
Ciao a tutti.

CHIUSURA DI STAGIONE SUI PIANORI

Pizzo San Michele imbiancato.

Vista dal lato di Montoro.

Vista dal lato di Calvanico.


Ci concediamo qualche minuto in più al sole.

Un ritorno un pò movimentato.


Per l'ultima uscita di questo 2008 siamo rimasti in 4 ed abbiamo riproposto il santuario dell'Incoronata, questa volta però salendo per san Michele di mezzo su asfalto, risalendo poi lo sterrato che porta sui pianori dove ci siamo concessi qualche minuto di sole (oggi fa freddo; abbimo trovato anche alcune lastre di ghiaccio) e qualche foto visto il panorama. Da quel punto in poi è iniziata la caccia al tesoro per trovare la strada (che alla fine non abbiamo trovato) che ci conducesse sulla discesa che porta al santuario dell'Incoronata.
Dopo la riparazione dell'officina mobile SNAKE al cambio di FIRE abbimo proseguito la nostra discesa chiaramente per il 99% a mano (lemt lemt come si vede nell'ultima foto) per poi ritrovarci finalmente sulla strada che scende al santuario.
E' stata comunque una bella uscita ma credo che dovremmo provare salendo dall'Incoronata come la prima volta (avremmo sicuramente più possibilità di trovare la strada esatta) ed una volta arrivati sui pianori scegiere da dove scendere.

martedì 6 gennaio 2009

LEZIONE N.4 (ACIDO LATTICO E SOGLIA ANAEROBICA)

Il termine "acido lattico"è entrato ormai da qualche decennio nel vocabolario di molti ciclisti:viene a volte considerato alla stregua di un "veleno"per i muscoli,ma in verità le ricerche più recenti portano a riconsiderarne meno negativamente il ruolo nell'ambito del metabolismo muscolare.Ciascuno di noi,pedalando,è in grado di sviluppare livelli di potenza media tanto più elevati quanto più breve è la durata dello sforzo:la relazione tra potenza e tempo di esaurimento è caratteristica per ogni ciclista.Grossomodo,comunque,la potenza media che siamo in grado di esprimere in una cronometro di un quarto d'ora è di 6-8% superiore a quella che siamo in grado di mantenere in una crono di mezz'ora;quest'ultima è il 6-8% superiore a quella che possiamo esprimere per un'ora...La relazione individuale potenza-tempo è dunque curvilinea,ha un andamento che si può definire logaritmico.Orbene,l'intesintà che al massimo siamo in grado di mantenere per un'ora circa corrisponde alla cosidetta "potenza di soglia anaerobica".

REAZIONI AEROBICHE E ANAEROBICHE
Per produrre l'energia che serve alla contrazione,i muscoli utilizzano una miscela di grassi e carboidrati,tanto più ricca di questi ultimi quanto più lo sforzo è intenso.I depositi di carboidrati nel muscolo sono costituiti dal cosidetto glicogeno muscolare.Esso subisce inizialmente una serie di trasformazioni che liberano molta energia senza richiedere utilizzo di ossigeno(dette per questo "anaerobiche"),portando alla produzione di una sostanza chiamata piruvato.A sua volta,il piruvato entra in un ciclo di reazioni (il ciclo di Krebs) che liberano anchesse energia,ma che consumano ossigeno,e sono perciò dette "aerobiche".Parte del piruvato trasforma invece in lattato,in maniera tnto più veloce quanto più intenso è lo sforzo:così facendo si determinano reazioni che consentono a loro volta a mggiori quantità di piruvato di essere utilizzate per produrre energia nel ciclo di Krebs.Si tratta di un meccanismo assai complesso, che richiede tuttavia che il lattato venga poi smaltito,dopo lo sforzo intenso,per essere riportato a livelli vicini a quelli basali: i muscoli stessi,così come il fegato e il cuore,sono in grado di riutilizzare il lattato,riconvertito in piruvato,per produrre energia o risintetizzare glucosio o glicogeno.Nel nostro organismo si forma lattato anche a riposo.Aumentando l'intensità dello sforzo,aumenta la formazione;ma con essa cresce anche la portata della rimozione del lattato dai muscoli e dal sangue.A intensità dello sforzo che portano nel ciclista allenato la frequenza cardiaca intorno al 90% della massima,la concentrazione di lattato ematico raggiunge il valore di 4 millimoli per litro circa,vale a dire circa quattro volte superiore rispetto a quella che si ha a riposo: portandosi oltre questa intensità,che appunto corrisponde alla cosidetta soglia anaerobica,l'aumento della capacità di rimozione del lattato non è più in grado(se non in particolari situazioni)di controbilanciare l'aumento della formazione e,dunque,la concentrazione del lattato nel sangue incomincia ad aumentare tanto più rapidamente quanto più lo sforzo è al di sopra della soglia anaerobica stessa.Quest'ultimo fenomeno va di pari passo con la riduzione-sempre più rapida,quanto più si trova al di sopra della "soglia"-del tempo per il quale si può matenere lo sforzo.Per quest'ultimo motivo, uno degli obbiettivi più importanti dell'allenamento del ciclista è quello di elevare la potenza corrispondente alla soglia anaerobica.Si tratta di un obbiettivo che si persegue in maniera specifica proprio...compiendo tratti di allenamento all'intensità(potenza o frequenza cardiaca) corrispondente alla soglia anaerobica.La modalità più semplice-direi quella meno pesante dal punto di vista psicologico-è solitamente ritenuta quella che consiste nell'affrontare tratti di salita non eccessivamente lunghi,ad intensità crescente,così da raggiungere progressivamente l'intensità di soglia,da mantenere poi per alcuni minuti(ad esempio 5-10) prima di scollinare.

UN'ORA PER TORNARE ALLA BASE
Sull'argomento soglia anaerobica e sui mezzi di allenamento che la riguardano torneremo in maniera più approfondita,poichè è uno dei temi cruciali della preparazione del ciclista.Per tornare all'acido lattico,è bene sapere che la sua concentrazione nel sangue,al termine di uno sforzo intenso,si dimezza al passare di ogni 10-15 minuti di recupero: il valore torna dunque prossimo ai livellibasali(1 millimole per litro di sangue) nel giro di un'ora o poco più.Dunque,il mal di gambe che si avverte uno o due giorni dopo uno sforzo intenso non può essere imputato alla presenza residua di acido lattico nei muscoli...Le cause di queste dolenzie muscolari-solitamente definite come "dolore muscolare tardivo"-sono da attribuire a meccanismi diversi (per quanto,a volte.possano vedere implicata la formazione dell'acido lattico al momento dello sforzo che causerà-alcune o parecchie ore dopo-la comparsa del dolore,pur in condizioni di lattato già tornato ai livelli basali).

COS'E' L'ACIDO LATTICO E COME SI PRODUCE
Sarebbe più opportuno parlare di "lattato"-anzichè di acido lattico-poichè all'interno delle nostre fibre muscolari è presente per il 99,9% in forma dissociata di ione lattato,carico negativemente,e ione idrogeno carico positivamente.Nelle fibre muscolari,la sua formazione è continua-in quanto avviene anche a riposo-ma diviene tanto più elevata quanto più intenso è lo sforzo che le fibre stesse stanno compiendo.Dalle fibre passa poi in buona parte nel sangue,ed è proprio quello sanguigno che solitamente si va a misurare nel test da sforzo che si svolgono in laboratorio,o anche durante gli allenamenti,per avere riscontri biologici sull'intensità del lavoro che si sta compiendo.Dopo sforzi molto intensi (per esempio al termine di un lungo sprint) i valori ematici di lattato raggiungono livelli molto elevati (fino a 15-20 volte circa quelli basali). Sconfinando in una considerazione lessicale,potremmo dire che probabilmente è proprio la senzasione di bruciore muscolare che si avverte al culmine di questi sforzi che induce nel comune parlare ad usare il termine "acido lattico" più che quello di "lattato",perchè appunto siamo inclini ad associare le sensazioni di bruciore al concetto di "acido", mentre ci verrebbe meno spontaneo associare a un qualcosa di "latteo".

Quindi:la produzione di acido lattico è un fenomeno complesso,derivante dalle trasformazioni dei depositi di carboidrati che i muscoli utilizzano durante lo sforzo.Per ridurla è necessario migliorare la propria soglia anaerobica; quindi l'allenamento ai limiti della soglia anaerobica è fondamentale per migliorare la resistenza del ciclista e tornare ai livelli di base della produzione di acido lattico.

domenica 4 gennaio 2009

Il ritorno del PIRATA

















Amici non ci crederete...Vedete queste foto.Le ho scattate io stamattina dopo aver raggiunto quelle vette in sella alla mia bici,che potete scorgere nell ultima foto in basso a destra.

Fusara, ore 9:35 non potendo essere insieme a voi compagni, sono comunque partito insieme alla mia bici e al mio fido cane"Stella" che mi indica la mia destinazione.

Non ho pedalato per tutto il tragitto ma rivivere anche se in porzioni cosi piccole le grandi sensazioni vissute insieme a voi mi ha reso felice.

Spero di poter tornare di nuovo come ero prima.


AUGURI RAGAZZI PER UN FELICE ANNO!!!

A PRESTO!!