giovedì 20 novembre 2008

LEZIONE N.2 (LA CADENZA DI PEDALATA)

Per una determinata velocità di avanzamento, l’uso del cambio consente al ciclista di scegliere entro una vasta gamma di cadenze di pedalata. La scelta di una corretta cadenza del gesto è fondamentale per consentire di ottimizzare le prestazioni: sviluppare picchi o valori medi di potenza (e quindi di velocità) più elevati, protrarre più a lungo sforzi intensi, recuperare più velocemente gli sforzi stessi, ecc. Se gli obiettivi che inducono a un’attenta scelta del rapporto sono dunque ben identificabili, ben più complessa è l’individuazione dei fattori che concorrono alla determinazione della cadenza di pedalata ottimale (tant’è vero che il dibattito su questo argomento è più che mai vivace in ambito scientifico). Questi fattori potrebbero essere suddivisi in due grandi categorie: da un lato, quelli che dipendono dalle caratteristiche meccaniche dello sforzo che si sta compiendo e, dall’altro, quelli che dipendono, invece, dalle caratteristiche individuali del soggetto che pedala.Tutti questi fattori che adesso saranno elencati,sono di fatto fortemente interdipendenti.Nel loro insieme,essi fanno si' che non esista,in assoluto,la "cadenza ideale":la cadenza ottimale in un determinato monento dipende dalle interrelazioni tra tutti questi elementi:
1)POTENZA SVILUPPATA
2)VELOCITA'DI AVANZAMENTO(energia cinetica)
3)DURATA DELLO SFORZO
4)CONSUMO DI OSSIGENO E PERFUSIONE DEI TESSUTI MUSCOLARI
5)ADATTAMENTI SPECIFICI INDOTTI DALL'ALLENAMENTO
6)FATICA NEUROMUSCOLARE
7)ESPERIENZA CICLISTICA
Di regola, per andare più forte serve più potenza: all’aumentare della potenza, aumenta anche la cadenza di pedalata ottimale. In salita, a parità di potenza sviluppata e, dunque, di sforzo fisico, la velocità di avanzamento (e l’energia cinetica) è più bassa: ciò porta il ciclista a scegliere cadenze relativamente più basse, per motivi non ancora del tutto chiariti. Gli sforzi prolungati impediscono di adottare cadenze troppo elevate:ma anche cadenze troppo ridotte possono essere penalizzanti, contribuendo anch’esse a determinare la cosiddetta fatica neuro-muscolare. La tipologia delle fibre muscolari, il consumo di ossigeno e dunque di energia (a parità di potenza sviluppata, più elevato sia per cadenze troppo elevate che per cadenze troppo basse) e i livelli di perfusione dei tessuti muscolari sono altri fattori che condizionano la scelta.
Ma in questo complesso sistema, come è possibile orientarsi? Come è possibile integrare tutte queste informazioni? In pratica è molto più semplice di quanto possa sembrare: basta affidarsi alle proprie sensazioni soggettive, che sono frutto di complesse integrazioni di informazioni a livello del sistema nervoso. In pratica, in ogni momento bisogna cercare di “ascoltare” il proprio organismo, e scegliere un rapporto tale per cui la cadenza di pedalata risultante sia quella che consente di avanzare alla velocità scelta con la minore percezione di fatica. L’esperienza ciclistica aiuterà poi a correggere leggermente queste scelte:l’atleta di elevato livello e ben allenato, per esempio, rispetto al neofita o al sedentario è spesso indotto a scegliere cadenze un poco più agili (cioè più elevate), sia perché con l’allenamento ha acquisito adattamenti specifici che gli consentono di essere efficiente anche a cadenze relativamente elevate (cosa più difficile per il neofita), sia perché integra le informazioni istantanee con il bagaglio di esperienze acquisite che gli consentono di prevedere quale tipo di sforzo lo aspetta nei chilometri successivi.
Se proprio qualcuno vuole dei numeri, eccoli (purché non vengano considerati vincolanti):in pianuraura si dovrebbe acquisire gradualmente la capacità di pedalare intorno alle 85-90 pedalate al minuto, che dovrebbero salire intorno a 100 negli sforzi relativamente intensi e prolungati (tipo gare a cronometro). Su salite del 6-8% la cadenza dovrebbe mantenersi tra le 70 e le 80 pedalate/minuto, in funzione dell’intensità dello sforzo (intorno al limite superiore, se lo sforzo è molto intenso); oltre queste pendenze, è normale che si scelgano cadenze anche inferiori alle 70 pedalate/minuto.
Conclusioni:Nella scelta della propria cadenza di pedalata,uno dei fattori principali e' l'esperienza.
E'necessario imparare ad "ascoltare"il proprio fisico in modo da riuscire a ottenere il migliore rapporto tra sforzo e risultato!E poi ALLENAMENT!!ALLENAMENT!!E..ALLENAMENT!!
CIAO E APRESTO!!!!

Nessun commento: